Un po’ come il trono di spade, sembra che l’abbiano vista tutti tranne me, parlo di Mad Men, la serie cult dedicata alle vicende dell’agenzia pubblicitaria Sterling & Cooper in Madison Avenue; la differenza è che rispetto alla prima, la seconda tratta un argomento che mi interessa parecchio. Per questo motivo, pur dopo tanto tergiversare per via di quell’ambientazione anni ’60, un po’ troppo intrisa di testosterone, mi sono decisa a vedere la prima puntata.
Non sono passati che pochi minuti e, tra il lusco e il brusco, Don Draper mi butta lì la prima frase ad effetto…averne la certezza è stato davvero facile, ho cercato su Google “aforismi Mad Men” ed è comparsa quasi in cima, in dolce compagnia come molte altre perle di saggezza.
“La pubblicità si basa su un’unica cosa: la felicità. E sapete cos’è la felicità? La felicità è una macchina nuova, è liberarsi dalla paura, è un cartellone pubblicitario che ti salta all’occhio e che ti grida a gran voce che qualunque cosa tu faccia è ben fatta, e che sei ok.”
A sentirla la prima volta mi è sembrata davvero una frase memorabile, ma poi a pensarci bene mi sono convinta del contrario. In parte potrà anche essere vero, ma le leve emotive che si utilizzano nel linguaggio pubblicitario sono molto più complesse di così e spesso si nutrono di sentimenti oscuri come la paura di non essere all’altezza, di non essere come gli altri, di non venire accettati, di non essere abbastanza. La spinta all’azione o all’acquisto passa molto spesso dalla veicolazione di un senso di inadeguatezza, dal farci sentire “vuoti”, “incompleti” e insoddisfatti.
Non acquistiamo un corso per imparare l’inglese perché saremo felici…sì forse alla fine quando l’avremo imparato, ci sentiremo felici, ma all’inizio lo acquistiamo perché ci sentiamo in difetto, incompleti e manchevoli. Acquistare un’auto nuova non equivale a liberarsi dalla paura, ma piuttosto assecondare quella paura che ci fa credere di non poter essere più “felici” con il vecchio catorcio che ci ha scarrozzato in giro per anni.
Questo ragionamento non vale per tutto, quando prenotiamo una vacanza, è più facile dare ragione al buon Don Draper, ma resto dell’idea che le leve che ci fanno “fare” cose sono più complesse del semplice concetto di felicità.